adrianalibretti

Poesie, prose, foto e dipinti

Archivio per il tag “amore”

Due tanka erotici augurali

L’amore è un tempio-

yoni e lingam uniti

sotto il monsone

Mi seduce il tuo sguardo

tra i fumi dell’incenso

***

Auto tra i campi:

goccia il vetro appannato

sul tuo respiro

forse concepiremo

del nuovo anno il fiore

Due senryu estivi

Foglia di menta:

sei subito un mojito

in riva al mare.

Eterno amore-

io credo solo a quello

intermittente

Non saprò mai

Non saprò mai quante volte mi pensi

se al pensiero sollevi il sopracciglio

accavalli la gamba e ruoti il piede

non ci è dato sapere quasi nulla

dell’altro pure se ci dorme accanto

solamente possiamo immaginare

da parte mia ti penso e sogno spesso

sei rimasto, rimani un punto fisso

non la stella polare ma la falce

di luna che ho sul dorso della mano

piccina tanto da essere ignorata

su viva pelle incisa, incancellata.

La tua presenza

La tua presenza abita ogni stelo

ogni sasso muschiato, foglia, roccia,

ogni fonte sorgiva, pigna, traccia.

Basse le nubi oggi sulle acque

tra le fronde del leccio inneggia un nido

c’è Caligo ad avvolgere le onde

il suo vestito calza ad ogni lembo

copre bene del mare le vergogne

serra forte in un nodo vita e morte.

Colgo questo momento tra le viole

la lucertola fugge e sembra ieri.

Indietro

Paesaggio marino, foto di A.L.

“Indietro non si torna mai” – non dire –
del gambero rammenta il camminare.
Certo, l’amore spesso è passeggero
il fiume scorre, non si arresta il mare
però solo da morti – eccolo il vero –
la direzione non si può mutare.
Lo so che ormai hai deciso di partire
che hai mille altri paesaggi da vedere
ma me ne starò quieta ad aspettare.
Non me ne pento – è una scelta mia –
non temo che mi diano della scema
né di perdere il centro della scena
il teatro farò se ne avrò voglia
del successo c’è – credo – molto meglio
concedo scusa a chi mi chiama illusa
non mi seduce e – giuro – non apprezzo
salamelecco, inchino, acuto olezzo.
Se poi alla vita piacerà smentire
questo discorso alquanto abborracciato
e non si farà scrupolo a mostrare
che ogni giravolta è un caso strano
raro bizzarro e che sperare è vano
se un giorno o l’altro io dovrò inghiottire
parole detestabili ed avare
alla vita lo stesso sarò grata
per averla anche solo immaginata.

Le lumachine n.38 (dicembre 2020)

Tra questi, tutti bellissimi, pubblicati a cura di Stefano D’Andrea sulla rivista Le Lumachine, alcuni miei haiku e tanka.

https://drive.google.com/file/d/12aYiHJdOyoMSkzLmHRVKqUMbwP2asQ0n/view?usp=drivesdk

La luce grigia

La luce grigia non fa sconti

è visionaria come quella dei sogni

restituisce l’attimo la goccia

nel balenio fortuito di cascata

il dolce fiotto ghiaia

sulla spiaggia di Flores

respiro di oltreoceano.

La sua rifrazione è lama che

rende l’accaduto diamante

ma se il basilico accanto

prende a sfiatare

riconducendoti al davanzale

ecco tra le ramaglie tanti

fondi di bottiglia.

E dunque dico basta

voglio ascoltare la strada

l’amaro di chi manda grida al muro

al diavolo la tempesta fantasma

seppure ancora burrasca chiama.

Respiro cinque

Respiro cinque petali di rosa

bacche palindrome, isole di rabarbaro.

Se tu fossi con me ci

saremmo accomodati sull’alta roccia

a masticare luce

deglutendo pensieri indecifrabili

persino per noi stessi.

Ma qui non vige legge

dell’equo amore, solo

attendiamo a frantumare ogni

effimerità e il maremoto

per sempre

a tacitare.

Per il mio nipotino e per tutti i bambini

Ti vedo a schermo piatto

ma di sognar non smetto

e allora invento un gioco

per averti qui un poco

nell’immaginazione

da questa reclusione.

Vola mio bimbo bello

insieme al tuo cappello

ti mangio tutto tutto

sul lettone ti butto

e lancio rime tócche

sulle tue fresche ciocche.

Ti prendo tra le braccia

spero tanto ti piaccia

perché per me sei vita

sei dolcezza infinita

sei pane per i denti

scorta di sentimenti

farina di sorprese

risposta alle mie attese.

 

Già, devo pazientare

perché tu sei di mare.

Tra regione e regione

c’è una separazione

un labile confine

un cerchio di manine.

Oibò non può tardare

il tempo dell’amore

il giorno ormai è vicino

per staccarti il nasino.

20200409_143830

 

 

 

 

 

Ora

Ora scrivo filastrocche/ anche -a volte- un poco sciocche;/ è che voglio divertirmi/ con le rime sbizzarrirmi./ L’ansia spesso preme forte/ così prima della morte/ che sian balli, che sian canti,/ non soltanto cuori affranti!/ Dico evviva a questa vita/ dirò addio quand’è finita/ dissi ciao al mio amore antico/ che non mi è mai stato amico. / Tutto ruota, tutto gira, / meglio prendere la mira/ adocchiare un buon bersaglio/ se anche poi si fa uno sbaglio./ Mai nessuno fu perfetto/ lo sbilenco bacio accetto./ A me basta camminare/ lungo i colli sopra il mare/ aria salsa respirare/ per po’, dimenticare.

20200126_111731

Navigazione articolo